Attivismo fuori porta!! Per dare voce a chi fatica a farsi ascoltare..
Il diritto di accesso alle Cure Compassionevoli!
In memoria di Ginevra
Qualche anno fa con grande determinazione ho speso le mie energie in un progetto realizzato in condivisione con alcuni attivisti romani,iscritti al Meetup Parlamento 5 Stelle. Il progetto in questione e’ confluito in un Incontro presso la Biblioteca Angelica di Roma durante il quale abbiamo ospitato i familiari di malati, molti dei quali bambini meravigliosi, e li abbiamo ascoltati in merito al diritto di accesso alle Cure Compassionevoli.
Cosa sono le Cure Compassionevoli? Detto in maniera cruda e semplicistica sono l’ultima spiaggia, l’unica risposta possibile, l’unico sollievo possibile per i malati sfortunati a cui la Medicina Ufficiale non offre purtroppo Cure o Terapie avvalorate dalla scienza medica. Succede che in un prestigioso ospedale del Nord Italia vengano somministrate, in assenza di effetti collaterali, infusioni di cellule staminali che le famiglie dei pazienti reputano quasi miracolose. I pazienti, molti affetti da malattie degenerative gravi, iniziano gradualmente ed in modo visibile, ma anche inspiegabilmente secondo alcuni esperti in questo campo medico, ad ottenere piccoli o significativi miglioramenti, anche nella qualità della vita stessa. Le famiglie dei pazienti sono entusiaste. Purtroppo a fronte di una normativa chiara ed ineccepibile in materia, alla quale i cittadini si avvinghiano con tutte le forze cresce un meccanismo che trova origine in gran parte proprio in quelle Istituzioni che tanto avevano legiferato bene e che in un primo momento sembravano visibilmente dalla parte del malato! La storia non ha avuto un lieto fine, e in un clima di veleno, disperazione,proteste forti,centinaia di sentenze di Tribunali italiani attestanti il diritto di questi malati a far ricorso alle cure in questione e’ arrivata, come un uragano, una prestigiosa Sentenza Processuale che ha spazzato via l’ultima spiaggia per questi coraggiosi guerrieri che, con le loro famiglie,si sono ritrovati abbandonati in mezzo alla tempesta, in balia della sofferenza, del senso di impotenza e della disperazione per non sapere più dove andare a cercare sollievo, se non nell’amorevole dedizione di familiari e amici.
La domanda che a questo punto nasce spontanea e’: quali sono state le risposte da parte delle Istituzioni competenti a questi cittadini bisognosi, dinanzi ad un così drammatico mutamento delle prospettive, rispetto alla possibilità di alleviare le proprie sofferenze, o quelle dei propri cari coinvolti nell’impossibilità di accedere a ciò che fino a quel momento era ritenuto da essi l’unico supporto terapeutico disponibile,seppure compassionevole? Che io sappia risposte non ce ne sono state.
Personalmente, continuerò ad impegnarmi con determinazione affinché chi non ha voce l’abbia, e perché ciascun essere umano, ma anche ogni essere vivente, abbia il massimo che si possa ottenere in termini di benefici reali e di rispetto per la propria dignità, dignità che compete per il solo fatto di esistere.